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Risarcimento danni per infedeltà coniugale

La Cassazione riconosce al coniuge tradito il diritto di ottenere il risarcimento danni. Secondo la legge, infatti, la violazione degli obblighi contrattuali stipulati durante il matrimonio permette di integrare un illecito civile. 


Solitamente si pensa al traditore come ad una persona egoista ed egoriferita, estremamente narcisista, distaccata, senza scrupoli. Ed in effetti nella maggior parte dei casi l’infedele ha proprio queste caratteristiche.

ESATTO!!! E’ PROPRIO COSI. QUESTO E’ LATTEGGIAMENTO  SCIENTIFICO  DEL TRADITORE.GLI STUDI ED ALTRE CAZZATE. SONO SOLO CAZZATE CHE RACCONTONO…………….



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INFEDELTA’ CONIUGALE-RISARCIMENTO DANNI

La sentenza n. 18853 del 15 settembre 2011 emessa dalla Suprema Corte di Cassazione Sezione I Civile ha sancito il principio di risarcibilità dei danni derivanti dall’infedeltà coniugale.

La relazione extraconiugale può determinare un trattamento risarcitorio, il tradimento di un partner può comportare un equo risarcimento in favore del coniuge tradito, secondo i generali criteri della responsabilità civile (articoli 2043 e 2049 Codice Civile), laddove si attesti che tale comportamento abbia comportato danni alla salute e alla dignità della persona tradita.

Ogni prova raccolta dall’agenzia Investigativa IDFOX Milano , professionisti “autorizzatati” dell’agenzia di investigazioni IDFOX  è utilizzabile in sede giudiziaria.

Parla con i professionisti, Ti forniamo le prove per uso Legale. Siamo concreti, riservati, professionali con competenze e know-how.


Tempi difficili per l’infedeltà coniugale.




Agenzia Investigativa IDFOX Since 1991

Via Luigi Razza 4 – 20124 – Milano

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Ecco i 5 punti da non sottovalutare per capire realmente se il tuo partner ti sta tradendo:

Risarcimento danni per tradimento coniugale

Tradimento coniugale: risarcimento danni

In caso di tradimento coniugale il partner infedele rischia di subire non solo l'addebito della separazione, ma anche il risarcimento dei danni in favore del proprio (ex) coniuge. In particolare il risarcimento danni per tradimento coniugale può essere richiesto in sede civile, quando l'infedeltà, magari non rivelata dal partner ma scoperta da terzi o attraverso i social, lede la dignità e la reputazione del coniuge tradito, al punto tale da provocare effetti devastanti sul suo stato di salute.

Indice

* Tradimento: definizione

* Tradimento coniugale: segnali per scoprirlo

* Tradimento: perché avviene

* Tradimento: perdonare o lasciare?

* Risarcimento danni per tradimento coniugale 

Tradimento: definizione

Il tradimento, in senso generale, viene definito come l’atto con cui si viola di un patto, un obbligo, una promessa. Si può tradire il proprio coniuge, un amico, il proprio Paese. Il tradimento non è obbligatoriamente un atto fisico, ma anche verbale o intenzionale. Tradire significa anche parlare di qualcosa che doveva essere taciuto, infrangere una promessa. Ecco perché non si tradisce solo una persona, ma si tradiscono i suoi sentimenti, come la fiducia, la speranza, le aspettative.

Non solo: chi tradisce mente. Ecco perché il tradimento presuppone sempre una bugia, un falsificazione di ciò che si è, di ciò che si pensa, di ciò che si fa. Talvolta il traditore e la vittima del tradimento sono la medesima persona: ciò accade quando, dopo aver mentito, ci si auto-tradisce con atteggiamenti o affermazioni incoerenti rispetto a ciò che si è fatto o pronunciato poco prima.

Come vedi è riduttivo pensare al tradimento come un mero gesto fisico, tuttavia nei prossimi paragrafi ci concentreremo su quello che convenzionalmente viene definito tradimento coniugale. Quando il rapporto di monogamia viene a mancare, cosa succede? Perché succede e come affrontarlo?

Tradimento coniugale: segnali per scoprirlo

Andiamo con ordine. Hai notato dei comportamenti insoliti nel tuo partner e temi che possa tradirti? Confrontali con alcuni segnali d’allarme che fra poco andremo ad elencarti, perchè potrebbero rivelare proprio un tradimento da parte sua. Abbiamo utilizzato il condizionale non a caso, perché se da un lato questi sono i cambiamenti “classici” che si notano quando uno dei due partner inizia una relazione extraconiugale, dall'altro taluni di questi segnali possono denotare anche una situazione tutt'altro che legata al tradimento: il tuo partner soffre di esaurimento nervoso, è logorato dal lavoro, ecc. In questi casi è quanto mai utile andare a fondo della questione tramite un dialogo onesto e sincero. 

Ad ogni modo, ecco quali sono i 5 segnali da non sottovalutare:

1. Controllo quasi maniacale del proprio cellulare - Si è iscritto da poco su Facebook ed è diventata già la sua passione? Usa spesso il cellulare, ogni minimo squillo, messaggio o notifica attira la sua attenzione. E' sempre li che smanetta, ma lo lascia immediatamente quando ti avvicini. Quando siete a tavola lo tiene sempre vicino, ma rivolto con lo schermo verso il basso. Occhio, potrebbe essere che tra i suoi contatti, ce ne sia uno a cui è maggiormente interessato;

2. Nuovi impegni, nuovi hobby, nuove attività - Non è mai stato un grande sportivo, ma improvvisamente ha cominciato a frequentare una palestra e ora sembra che non ne possa più fare a meno. Ha preso l’abitudine di andare a giocare a calcetto con gli amici e torna sempre tardi la sera con la scusa di una sosta al pub per una birra tra amici. Oppure si è interessato ad un’attività che preferisce non condividere con te. Questo potrebbe voler significare che ha bisogno di indipendenza, di spazio, oppure che nasconde qualche altra “passione” oltre a quella manifesta;

3. Rinnovato interesse verso il partner - Improvvisamente vuole portarti a cena fuori? Ti accompagna al centro commerciale e insiste per farti un regalo costoso? Compra i biglietti per la partita quando sai che odia lo sport? Se questa cosa ti stranisce, perché non è da lui/lei avere questi atteggiamenti, può essere che stia cercando di farsi perdonare una mancanza, che voglia semplicemente coccolarti, oppure che lo faccia perché sa di aver commesso qualcosa di sbagliato e ora cerca di curare alla meno peggio il senso di colpa;

4. Sicurezza e cura del proprio aspetto fisico - Hai notato che il partner ha decisamente ritrovato l’interesse verso se stesso, la cura del suo corpo, dell’abbigliamento, della forma fisica in generale. Se ciò avviene dopo un periodo di dieta, dunque dopo un dimagrimento importante, dopo una promozione lavorativa o un miglioramento della situazione economica, è giustificabile, normalissimo. Se invece non ci sono eventi che giustifichino questo narcisismo, può essere che esso sia causato da un interesse collaterale alla vita di coppia;

5. Tracce femminili su abiti, in macchina, e così via - Questi segnali non hanno scuse. Di chi sono i capelli che hai trovato in macchina? Perché la camicia è sporca di trucco? Ciò deve farti dubitare seriamente della sua onestà.

Tradimento: perché avviene

Come abbiamo scritto nella premessa di questo articolo, ci sono mille modi per tradire. Libri, articoli e serie tv ce lo dimostrano. Cosa si può considerare tradimento? Fondamentalmente tutto ciò che dovrebbe esistere solo in quel universo chiamato “coppia” e invece si estende altrove. Non c’è solo la sessualità in gioco, bensì anche la tenerezza, la complicità, l’affinità elettiva che dovrebbe esistere solo con il rispettivo compagno, eppure si è estesa anche ad altri soggetti. Per farla breve: possiamo considerare tradimento anche il sexting, ovvero lo scambio di messaggi dal contenuto “inappropriato” se si è parte di una coppia. Inutile nascondersi dietro ad un “Sono solo parole” o “Tanto non è successo niente” perché l’infedeltà prescinde i gesti fisici, invadendo la sfera sentimentale.

C’è un’età in cui siamo più inclini al tradimento? La risposta degli esperti è SÌ. Il periodo più delicato parte dai 30 e arriva fino ai 45 anni. Nella maggior parte dei casi, in questo particolare momento la vita si fa più difficile. Chi non ha figli e non è sposato talvolta può essere intrappolato in una relazione che lo opprime, ma che non si sente di abbandonare. Chi ha figli, invece, si ritrova spesso schiacciato dagli impegni e dalle incombenze familiari. C’è poco tempo per la coppia e a volte mancano le energie. Dopo i 45, invece, i figli dovrebbero ormai essere cresciuti e la coppia ha modo di ritrovare la propria intimità. Pericolo scampato? Mai mettere la mano sul fuoco.

In tutto ciò, spesso ci si chiede: perché ci si tradisce? Siamo certi che, indagando a fondo nel proprio io, tutti potrebbero trovare una giustificazione plausibile. Secondo una terapeuta specializzata nei rapporti di coppia e famiglia a cui L’Internazionale ha dedicato un’interessante articolo, basato su un estratto del libro “L’intelligenza erotica”, pare proprio che le ragioni del tradimento siano molto più complesse di quanto ci si possa aspettare “In tutto il mondo c’è una cosa che le persone che hanno delle avventure mi dicono sempre. Si sentono vive. Mi parlano spesso di storie di perdite recenti, di un genitore morto, di un amico che se ne è andato troppo presto, cattive notizie dal medico. La morte e la mortalità spesso vivono all’ombra di un’avventura, perché sollevano queste domande. È tutto qui? C’è di più? Continuerò così per altri 25 anni? Proverò ancora quella cosa? Questo mi ha portata a pensare che forse queste domande sono quelle che spingono le persone a superare il confine, che alcune storie sono il tentativo di ricacciare indietro la mortalità, un antidoto contro la morte.”

È sempre così? Fondamentalmente no, poiché per quanto sia dura da ammettere, la verità può anche celarsi dietro ad un’attitudine basata solo sulla lussuria, sulla superficialità, sull’inganno. Nonostante ciò la terapeuta di origine belga afferma che “le avventure hanno poco a che fare con il sesso e molto di più con il desiderio: desiderio di attenzione, desiderio di sentirsi speciali, desiderio di sentirsi importanti. La struttura precisa di un’avventura, il fatto che non potrete mai avere il vostro amante, vi porta a volerlo. È di per se stesso una macchina del desiderio, perché l’incompletezza, l’ambiguità, ti fanno volere quello che non puoi avere”.

In questi momenti così delicati, è difficile trovare le parole per esprimere ciò che si pensa, ecco perché ti consigliamo di leggere alcuni dei più celebri aforismi sul tradimento.

Tradimento: perdonare o lasciare?

Bella domanda. Purtroppo non è possibile dare una risposta univoca e applicabile in qualsiasi contesto: sono tante le situazioni, tanti i motivi che determinano un tradimento, tante le implicazioni che investono la coppia e la famiglia, dunque tante le soluzioni che possono essere trovate al problema. C’è chi riesce ad ammettere i propri errori e a risolvere i problemi grazie al dialogo. Al contrario, c’è anche chi vede nel tradimento la fine del proprio rapporto. C'è chi se ne fa una ragione e riesce in poco tempo a mettersi tutto alle spalle, chi vive il tradimento come qualcosa di estremamente doloroso e finisce per avvitarsi ossessivamente intorno al trauma che ha subito fino a bloccarsi, ma c'è anche chi per ripicca e per ferire il proprio partner non vede di meglio che tradire il "partner traditore".

Non esiste, dunque, una soluzione valida per tutti, bisogna lavorare a fondo su se stessi e con il proprio partner, per arrivare a capire qual è la solzione migliore per entrambi. Intanto è possibile inviare una

* lettera a chi ti ha tradito.

Certo, se siamo di fronte ad una unione coniugale, lasciarsi a causa di un tradimento implicherà conseguenze certamente più complesse e delicate. Di cosa stiamo parlando? Della separazione, chiaramente, con tutti gli annessi e connessi. Dal punto di vista pratico ciò significa trovare una sistemazione abitativa per il partner, raggiungere un accordo sull'utilizzo dei mezzi, sulla sistemazione dei figli e sulla ripartizione dei beni comuni oltre che di tutte le spese da sostenere da quel momento in avanti. A tutto questo si aggiunge il distacco fisico ed emotivo dal proprio partner e soprattutto dai propri figli. Se le due parti sono in accordo su tutto si può procedere alla separazione consensuale, che di fatto è il tipo di procedimento attivato dalla stragrande maggioranza delle coppie.

Oggi la separazione si può intraprendere con o senza l’assistenza di un legale presso il Tribunale competente, ovvero quello sito nel luogo dell’ultima residenza comune dei coniugi. Se ci sono tutti i presupposti, è possibile procedere al “divorzio lampo”, intraprendendo la nuova procedura, entrata in vigore con il Decreto Legge n. 132/2014. Questa presuppone due passaggi fondamentali: la convenzione di negoziazione assistita che deve essere svolta con l’assistenza dei legali e la dichiarazione davanti al Sindaco.

Come potrai immaginare, dopo aver scoperto un tradimento e aver deciso di porre fine alla relazione, possono sorgere dei problemi di natura pratica, assistenziale e finanziaria. Non sempre si riesce a trovare un accordo, ecco perché in questi casi si può chiedere l’intervento di un Giudice, di modo che i contrasti vengano appianati nel pieno rispetto dei diritti di ciascuna parte e chiaramente della normativa vigente. Non ci si può rivolgere al giudice di persona: il procedimento è leggermente più complesso, ecco perché è richiesta la presenza di due legali, uno per ciascun parter.

Prima di concludere, è bene accennare alla questione economica. Come forse saprai, dopo la separazione il coniuge più debole economicamente ha il diritto di ricevere l’assegno di mantenimento. Di cosa si tratta? Non è altro che una somma di denaro determinata dal giudice o tramite un accordo tra le parti, che deve essere periodicamente accreditata al coniuge con il reddito più basso, per aiutarlo a vivere dignitosamente.

Se il coniuge non si vede corrispondere l'assegno, può inviare all'ex partner questo

* fac simile denuncia per mancato versamento assegno di mantenimento.

Se questi si ostina a non pagare, allora può presentare un

* ricorso Giudice per mancato versamento assegno di mantenimento.

Anche al momento del divorzio il coniuge più abbiente deve corrispondere al più debole il cosiddetto assegno divorzile, che viene calcolato sul principio di autosufficienza. Cosa vuol dire? In parole povere la natura dell’assegno non è patrimoniale, ma assistenziale; dunque l’entità dell’assegno non deve assicurare la persistenza dello stile di vita condotto durante il matrimonio, ma la sola sussistenza.

Ricordiamo, infine, che l'assegno di mantenimento si applica anche alle unioni civili. Il discorso cambia, invece, per le coppie di fatto: in questo caso il Giudice non può imporre al partner economicamente più forte di versare un assegno di mantenimento in favore dell'altro, tutt'al più può obbligarlo ad assicurargli gli alimenti se l'altro dovesse versare in uno stato di grave bisogno. La situazione cambia radicalmente se ci sono i figli: in una simile circostanza anche per le coppie di fatto è previsto l'assegno per il mantenimento della prole.

Ti ricordiamo, infine, che il diritto all’assegno di mantenimento e all’assegno divorzile decade nel momento in cui la parte più debole economicamente sia anche quella a cui sia stato addebitato il motivo della separazione. Per permetterti di capire meglio di cosa stiamo parlando, ti facciamo un semplice esempio. Se il matrimonio è finito a causa dell’infedeltà della moglie ad esempio, quest’ultima sarà designata come responsabile della rottura e dunque subirà l’addebito del procedimento di separazione. Ciò vuol dire niente assegno di mantenimento, niente pensione di reversibilità e niente eredità. In alcuni casi è altresì possibile che la parte lesa chieda al fedifrago un risarcimento per i danni subiti. L’unico aiuto economico che è possibile richiedere è l’assegno alimentare, che viene elargito solo nel caso in cui il soggetto dimostri di versare in una situazione di grave disagio economico.

Risarcimento danni per tradimento coniugale 

Come detto in premessa, oltre all'assegno di mantenimento, il coniuge infedele potrebbe essere tenuto anche ad un risarcimento dei danni non patrimoniali (ex art. 2059 c.c.). A tal fine è importante che il coniuge tradito riesca a dimostrare che le modalità con cui l'infedeltà si è manifestata, ha comportato ripercussioni sul suo stato di salute ed ha leso il suo diritto alla reputazione e all'immagine.

Ai fini del risarcimento danni per tradimento coniugale, occorre fornire prove concrete non solo sull'entità dei danni subiti, ma anche sul nesso di causalità tra il comportamento infedele del coniuge, con tutto quello che ne è conseguito, e i danni subiti. 

 




In questa lista ti proporremo dei consigli generali per capire se c'è la possibilità che il tuo partner ti tradisca, tra i quali c'è anche la possibilità di affidarsi all’agenzia investigativa IDFOX che svolga le indagini al posto tuo, in modo più sicuro ed efficiente.


Ecco alcuni comportamenti da tenere presente, che possono significare una possibile infedeltà:


 1-Analizza il comportamento del tuo partner quando lascia il suo telefono in una stanza da solo, poiché se vuole tenerti qualcosa nascosto, sicuramente tenderà a farlo di meno.


 2-Controlla nelle chat che prima ti avevo menzionato quali messaggi siano stati cancellati o meno, difatti WhatsApp al contrario di Telegram ti dà la possibilità d'individuare quale siano i messaggi cancellati, questo potrebbe facilitarti molto le ricerche.


 3- Accedi alle sue chat online oppure su applicazioni come WhatsApp e Telegram, difatti esse sono usate dalla maggior parte delle persone per messaggiare online, per questo potresti trovare all'interno di esse indizi su una possibile relazione.


 4-Accedi al suo calendario, solamente se il tuo ragazzo/ragazza ne fa uso, difatti in esso potresti trovare moltissime informazioni che ti permetteranno di analizzare la situazione ed i suoi impegni lavorativi e non lavorativi.


 5-Controlla la sua cronologia all'interno del browser web, stai attento/attenta a non cancellare niente per non farti scoprire e cerca se ci sono chat sospette e link che potrebbero farti sorgere qualche dubbio.


 6-L'ultimo metodo che vogliamo analizzare insieme a te è attraverso l'aiuto di un Investigatore Privato dell’agenzia IDFOX, quindi di una primaria 'Agenzia Investigativa di Milano che attraverso la loro esperienza sapranno sicuramente affrontare questa situazione al meglio delle loro competenze fornendoti dati e prove su quanto sta accadendo.



Agenzia investigativa con sede a Milano

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- AGENZIA REGOLARMENTE AUTORIZZATA DALLA        PREFETTURA DI MILANO.

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DOMANDA:


Egregio Investigatore privato


Le scrivo a proposito della situazione che sto vivendo da un po’ di tempo.


Dopo aver letto alcuni sms, mail e aver ascoltato alcune conversazioni Skype con la password di mia moglie, e dopo aver messo una cimice nella sua borsa, ho scoperto che essa aveva iniziato una relazione con un altro uomo.


Vorrei chiederle se le “prove” che ho trovato, hanno una validità ai fini di poter sostenere una richiesta di separazione con addebito a mia moglie. Ma soprattutto, poiché ho un figlio di 4 anni, avrei il consenso di affidamento dello stesso, salvo poi per concordare una “gestione” condivisa?

Investigatore Privato, Cosa succede se uno dei due coniugi non vuole

Non c’è alcun valido motivo per opporsi al divorzio tranne un’eventuale riconciliazione dei coniugi.

Non sono rari i casi in cui un coniuge non voglia concedere il divorzio all’altro. Le ragioni alla base del rifiuto possono essere di natura diversa ad esempio per una ripicca, per evitare che l’ex marito o l’ex moglie convoli a nuove nozze o per ragioni economiche posto che con il divorzio si perdono tutti i diritti successori nei confronti dell’ex partner e l’assegno divorzile spetta solo se si versa in stato di bisogno. Pertanto, cosa succede se uno dei due coniugi non vuole divorziare?

La risposta è semplice: si può iniziare una causa in Tribunale, presentando una domanda di divorzio giudiziale.

Il diritto al divorzio infatti è un diritto irrinunciabile, riconosciuto a ciascun coniuge anche senza il consenso dell’altro.

Esiste però una ragione valida per opporsi al divorzio rappresentata dall’eventuale riconciliazione intervenuta tra i coniugi. Posto che per legge tra la separazione e il divorzio deve intercorrere un determinato periodo di tempo, se durante tale periodo la coppia ad esempio dovesse tornare a vivere stabilmente insieme, la separazione si interrompe. Perciò, se i due intendono divorziare, dovranno procedere a una nuova separazione.

Indice

* Come si può divorziare?

* È possibile rifiutare il divorzio?

* Come si può divorziare senza il consenso del coniuge?

* Quando è possibile opporsi al divorzio?

 

Come si può divorziare?

Il divorzio può essere di due tipi:

* consensuale, quando i coniugi trovano un accordo su come proseguire la propria vita dopo lo scioglimento definitivo dell’unione matrimoniale con riguardo agli aspetti patrimoniali (vedi l’assegnazione della casa familiare o l’assegno di mantenimento) e/o agli aspetti riguardanti i figli (affidamento, collocamento, mantenimento, diritto di visita del genitore non collocatario).

Per divorziare consensualmente i coniugi possono:

* presentare un’istanza congiunta in Tribunale;

* ricorrere alla negoziazione assistita dai rispettivi avvocati;

* effettuare una dichiarazione in Comune davanti all’ufficiale dello stato civile ma solo se non hanno figli minorenni o maggiorenni incapaci o portatori di handicap oppure economicamente non autosufficienti;

* giudiziale, quando manca l’accordo tra i coniugi. In tal caso uno dei può rivolgersi al Tribunale affinché pronunci lo scioglimento del matrimonio, se è stato celebrato dinanzi all’ufficiale dello stato civile, o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, se è stato celebrato in chiesa e poi regolarmente trascritto nei registri dello stato civile.

A proposito del divorzio giudiziale è importante sapere che grazie alla riforma Cartabia, entrata in vigore il 28 febbraio 2023, oggi è possibile presentare con un unico atto, nella specie un ricorso, davanti allo stesso giudice, la richiesta di separazione giudiziale e di divorzio contenzioso.

È possibile rifiutare il divorzio?

Se un coniuge propone all’altro di divorziare consensualmente, ovvero accordandosi tra loro sugli aspetti patrimoniali e/o familiari del divorzio, questi non è obbligato ad accettare la proposta.

Se da un lato però può rifiutarsi di procedere in tal senso dall’altro non può rifiutare il divorzio. Da ciò consegue che essendo il divorzio giudiziale comunque possibile, spetta al coniuge che intende ottenerlo, rivolgersi al giudice.

Non si può quindi impedire il divorzio se uno dei coniugi lo vuole.

Come si può divorziare senza il consenso del coniuge?

Come già anticipato si può divorziare senza il consenso del coniuge chiedendo il divorzio giudiziale.

A tal fine la parte interessata deve rivolgersi a un avvocato, preferibilmente esperto in diritto di famiglia, perché avvii la causa in Tribunale. Affinché sia pronunciato il divorzio, il richiedente può sostenere semplicemente che “la convivenza è divenuta intollerabile” senza dovere per forza dimostrare l’intervenuta crisi matrimoniale.

Il coniuge che ha rifiutato la proposta di divorzio consensuale, non può che prendere atto della volontà dell’ex marito o dell’ex moglie, eventualmente difendendosi in giudizio e sostenendo le proprie ragioni ma non può opporsi alla pronuncia dello/a scioglimento/cessazione degli effetti civili del matrimonio.

Può anche decidere di non costituirsi in giudizio; così facendo però non potrà esporre il proprio punto di vista al giudice.

Peraltro, il procedimento farà ugualmente il suo corso e si arriverà comunque ad una sentenza di divorzio.

Quando è possibile opporsi al divorzio?

Una ragione valida per opporsi al divorzio è rappresentata dall’intervenuta riconciliazione tra i coniugi, che ha interrotto la separazione.

Per legge è possibile chiedere il divorzio solo dopo che sono decorsi 6 mesi in caso di separazione consensuale o 12 mesi in caso di separazione giudiziale. Se in tale periodo i coniugi dovessero riconciliarsi, la separazione cessa.

La riconciliazione potrà avvenire in forme differenti:

* tacitamente, ovvero con un comportamento che è incompatibile con lo stato di separazione (ad esempio i coniugi tornano a vivere stabilmente insieme);

* oppure con una dichiarazione scritta nella quale il marito e la moglie mettono per iscritto l’intenzione di riprendere la vita matrimoniale.

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In pratica la riconciliazione è l’unico modo per opporsi al divorzio e porta al ripristino della comunione di vita tra i coniugi.

Se la riconciliazione non dovesse sortire effetti positivi, la coppia dovrà procedere a una nuova separazione prima di richiedere il divorzio. 

Infedeltà coniugale: non sempre l’adulterio comporta l’addebito. Ecco le prove che bisogna portare nella causa di separazione.

L’infedeltà coniugale, ossia l’adulterio, è vietata dalla legge. Non è reato ma costituisce comunque un comportamento illecito. Sono previste, in particolare, due sanzioni di carattere civile. La prima: chi ha tradito non può chiedere il mantenimento, anche se disoccupato. La seconda: chi ha tradito non è più erede legittimario dell’altro coniuge (diversamente lo sarebbe rimasto nel periodo tra la separazione e il divorzio). Tutto ciò viene sintetizzato con una parola tecnica: “addebito”. Chi tradisce subisce cioè l’addebito con la sentenza di separazione.

Il punto è che non tutti i comportamenti infedeli comportano l’addebito. Lo sono solo quelli che sono causa della rottura della convivenza, che cioè hanno minato il rapporto di fiducia coniugale. Ed allora è bene chiedersi: cosa è considerato tradimento in una coppia? Ad esempio: il semplice fatto di vedersi con un amico o un’amica in un parco, seppur ciò abbia destato le gelosie del coniuge, può considerarsi tradimento? Uno scambio di messaggi o una chat su un social dal contenuto equivoco è tradimento? Una relazione platonica a distanza rientra anche questa nel tradimento? E che ne è delle foto di un ispettore privato che ritraggono uno dei due coniugi entrare in un albergo con uno sconosciuto, senza però immortalare momenti intimi? In ultimo: è tradimento l’aver generato sospetti con comportamenti equivoci in pubblico, facilitando così le maldicenze?

Potrà sembrare strano ma per ognuna delle ipotesi appena elencate c’è stata una sentenza che ha chiarito cos’è tradimento e cosa non lo è. Vediamo dunque di fare chiarezza alla luce delle indicazioni dei giudici.

* Cosa si considera tradimento?

* Cosa non comporta addebito?

* Onere della prova in giudizio

* Cosa si considera tradimento?

Cosa si considera tradimento?

Contrariamente a quanto avviene nella concezione popolare, per la legge il tradimento non è solo il contatto fisico con una persona diversa dal coniuge ma anche la relazione sentimentale a distanza, il legame affettivo tra due persone che non sia pura e semplice amicizia, gli apprezzamenti fisici o lo scambio di foto su una chat WhatsApp. E lo è anche il fatto di aver leso la dignità del proprio coniuge con un comportamento ambiguo manifestato in pubblico.

Insomma, l’adulterio non è solo il rapporto sessuale, il bacio o l’abbraccio: nella nozione di infedeltà coniugale vi è tutta una serie di altre condotte che manifestano un coinvolgimento fisico o emotivo o che semplicemente possono portare alla ragionevole presunzione di ciò. Faremo a breve degli esempi. Ma prima occupiamoci di spiegare quali comportamenti, pur rientrando nel tradimento, non sono sanzionabili.

Cosa non comporta addebito?

Abbiamo detto che il tradimento, per essere punito, deve essere stato la causa principale e assorbente della rottura della fedeltà coniugale. Insomma, il matrimonio deve essere naufragato proprio a causa di esso.

Non c’è quindi addebito quando l’unione coniugale era già in fase critica, destinata cioè a naufragare per altre ragioni. Ecco dunque alcuni esempi in cui il tradimento è giustificato o quantomeno tollerato:

* quando la coppia, prima del tradimento, viveva o dormiva separatamente;

* quando la coppia aveva già manifestato l’intenzione di separarsi;

* quando il coniuge tradisce l’altro come reazione alla scoperta di un precedente tradimento;

* quando il coniuge tradito si era già macchiato di gravi violazioni dei doveri coniugali determinando la crisi del matrimonio: ad esempio condotte violente e vessatorie ai danni dell’altro;

* quando la coppia non ha più, da molto tempo, rapporti sessuali senza un giustificato motivo e comunque senza che vi fosse il consenso di entrambi.

Onere della prova in giudizio

Chi chiede l’addebito deve provare in giudizio non solo la condotta infedele dell’altro coniuge ma anche che questa ha reso intollerabile la convivenza. Al contrario, chi si difende dall’accusa di adulterio, deve dimostrare l’anteriorità della crisi coniugale rispetto all’accertata infedeltà.

Cosa si considera tradimento?

La prova del tradimento non deve per forza consistere in una relazione carnale tra il proprio coniuge e l’amante. Basta anche un fondato sospetto o un rapporto platonico. Ecco cosa la giurisprudenza ritiene tradimento:

* una relazione a distanza, condotta per email o chat, da cui si evinca un coinvolgimento emotivo o un’attrazione fisica;

* uno scambio di messaggi in una chat o tramite un social network dal tono ammiccante o provocatorio o che comunque faccia emergere il suddetto coinvolgimento;

* un comportamento equivoco posto in pubblico, tale da generare maldicenze e screditare la reputazione dell’altro coniuge;

* il sexting, ossia l’invio di materiale (video o fotografico) di natura intima;

* una prova fotografica o un filmato di un comportamento che possa generare il sospetto di una relazione (ad esempio due amanti che si incontrano nel parco la notte o che si danno appuntamento in un hotel) anche se manca poi la dimostrazione del rapporto fisico.



Max Maiellaro

Direttore - Fondatore IDFOX s.r.l.

ll diritto alla riservatezza è un diritto fondamentale della persona tutelato dalla stessa Costituzione, che all'art.2 “garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo che nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità". Si tratta di un principio generale, che ha come conseguenza altre norme, e in particolare l'art.15 Cost. relativo all' inviolabilità della corrispondenza. Si tratta di diritti che in generale non sono comprimibili o limitabili neanche in un rapporto coniugale o di convivenza.


In poche parole, il matrimonio o la convivenza non servono ad escludere il rispetto della privacy dei componenti della coppia: il diritto alla riservatezza in quanto diritto personalissimo, permane in capo a ognuno di essi.


Il diritto alla riservatezza, quindi, non può essere violato in alcun modo dalla necessità di provare questioni private: i casi di infedeltà vanno scoperti in altri modi diversamente dallo “spionaggio coniugale”, come ad esempio scegliendo delle agenzie investigative che utilizzino metodi leciti e consentiti dalla legge.


I controlli sui tabulati telefonici, sugli SMS del cellulare, le intercettazioni telefoniche e il controllo delle caselle di posta elettronica non sono consentiti e costituiscono reato penale (art. 616 codice penale in merito alla violazione della corrispondenza ordinaria che si estende anche quella informatica o telematica).


Inoltre l'infedeltà coniugale non comporta nessuna conseguenza sulle leggi di affidamento dei figli: anche in questo caso vige la regola dell'affidamento condiviso.


La violazione dell'obbligo di fedeltà, che determina la separazione della coppia, comporta la sola possibilità di addebito della separazione a carico del coniuge adultero con conseguente diritto al solo assegno alimentare e non a quello di mantenimento (qualora il coniuge versi in uno stato di indigenza) e la perdita di ogni diritto successorio nei confronti dell'altro coniuge.

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